La luce è la prima cosa importante della fotografia, difatti è necessario conoscerne le caratteristiche per sfruttarle al fine di ottenere risultati buoni. In questo articolo andremo a valutare i filtri e a conoscere le loro qualità. In base a quello che dobbiamo fare, esistono diversi tipi di filtri: filtri da ripresa, filtri per elaborazione o post-produzione. Esistono, inoltre, filtri per illuminare le scene e gli ambienti, che si vanno ad applicare direttamente sugli illuminatori dell’ambiente, consentendo poi di proiettare fasci di luci colorate. Altra suddivisione avviene tra filtri fotografici realizzati in gelatina e filtri stratificati costituiti da uno strato applicato su un supporto vetroso. Ad oggi i filtri sono realizzati per la maggior parte in vetro ottico.
La luce nelle foto
La luce che utilizziamo per fotografare è composta da radiazioni che sono di diversa ampiezza e lunghezza d’onda. Ma a che servono queste caratteristiche? L’ampiezza dell’onda determina l’intensità della luce, mentre la lunghezza d’onda determina il colore. Di conseguenza, il colore di un oggetto è determinato dal tipo di luce che lo colpisce. Ecco, perché in in presenza di disequilibri cromatici si vanno a utilizzare dei filtri per correggere la temperatura della luce.
Tipologie di filtri
I filtri principali sono i filtri di conversione e i filtri di correzione colore. Andiamo a vedere nel dettaglio le loro caratteristiche:
- I filtri di conversione servono per convertire la sensibilità cromatica della pellicola: quelli della serie blu permettono di usare in luce artificiale pellicole tarate per luce diurna, compensando le dominanti rosse.
- I filtri di correzione, invece, servono per andare a compensare le dominanti cromatiche portate da una sorgente luminosa diversa da quella per cui la pellicola è tarata. Il loro uso è estremamente complesso e normalmente sono forniti in tarature standard, da 05 a 50 normalmente, per ognuno dei sei colori.
Tutti i filtri producono un leggero slittamento del fuoco e una diminuzione della luce. Le fotocamere moderne aiutano questo slittamento con il bilanciamento del bianco. Può essere affidato in automatico alla fotocamera oppure si potrà utilizzare manualmente. Nel primo caso la fotocamera va a leggere la temperatura colore della luce, cercando di equilibrare lo spettro per tornare a recuperare l’equilibrio cromatico. Dopo un determinato livello, i filtri non reggono e risulteranno dei colori falsi, troppo accesi. Questo se lasceremo fare in automatico, mentre, se utilizzeremo il bilanciamento manualmente, registreremo noi i colori, regolando e correggendo.
Bilanciamento del bianco
Questa opzione è semplicemente un’elaborazione dell’immagine che la fotocamera compie, modificando leggermente i colori per compensare gli squilibri nella temperatura colore della luce. Quando siamo sott’acqua, se siamo molto distanti dal soggetto la dominante blu sarà sensibile, questo è il motivo per cui con una macchina digitale possiamo tenere una distanza dal soggetto più ampia.
Considerazioni
Un filtro si usa sott’acqua per andare ad attenuare le radiazioni indesiderate e per andare a trasmettere quelle volute per contrastare l’effetto filtro dell’acqua. Un filtro giusto va a correggere l’intero spettro di radiazioni, recuperando le lunghezze d’onda che normalmente recuperiamo con la luce del flash. Va ricordato che i filtri, possono solo eliminare le lunghezze d’onda indesiderate. Da ricordare che il filtro rosso assorbe tutto il blu in eccesso, e riequilibra lo spettro.
Soluzioni per fotografare
I vari tentativi per evitare l’uso del flash, sono stati possibili tramite l’utilizzo di appositi filtri fotografici, che come abbiamo detto può servire a ridurre la componente blu della foto, ma essa può variare con la profondità e con la nitidezza dell’acqua. Diverse fotocamere digitali hanno le impostazioni che possono fornire una certa correzione dei colori, causando però altri problemi. Ad esempio si potrà avere uno sfondo violaceo o rosato, molto innaturale a vedersi. I risultati migliori si sono ottenuti con filtri combinati all’uso del formato RAW, così non c’è troppa perdita di colore. Può essere utile nel caso che si debba fotografare senza andare a illuminare con un singolo flash. Ecco perché si cerca di eliminare l’uso del flash, dato che potrebbe far perdere colore e contrasto. Anche se possiamo sempre andare a risolvere con programmi di fotoritocco come Adobe Photoshop, Paint Shop Pro o The GIMP.
Attrezzature
Per i filtri, fortunatamente, non servono accessori extra, ma basta solo un filtro. Inizialmente si consigliano i filtri in gelatina, perché possono essere ritagliati per adattarsi davanti e dietro l’obiettivo. Per le acque profonde di suggerisce di utilizzare un filtro magenta, mentre il turchese per quelle meno profonde. Quando si è all’inizio è necessario fare delle prove per trovare la configurazione più adatta per la specifica macchina.
Effetto filtro dell’acqua
Il cosiddetto filtro dell’acqua assorbe gradualmente la luce con lunghezza d’onda maggiore e va a lasciare penetrare solo quelle radiazioni di lunghezza d’onda minore. Per sopperire alla mancanza dei colori andiamo a utilizzare il flash, che è in grado di dare uno spettro bilanciato alla foto. Ma, a volte, il risultato può essere insoddisfacente.
La luce del flash deve percorrere la distanza fra la macchina e il soggetto e viceversa.
Consigli
Tutti i filtri fotografici vanno a creare un nuovo livello di vetro-aria che deve essere attraversato dalla luce per raggiungere la pellicola o il sensore. Questo va a comportare una minima attenuazione e una perdita di definizione dell’immagine. I filtri che sono di qualità superiore aumentano la trasmissione della luce, andando a ridurre questi errori. Si consiglia di utilizzare il filtro solo quando necessario.
Fotografare sott’acqua
Esistono tanti problemi fotografando sott’acqua. Dato che le foto scattate a qualsiasi profondità sono molto blu e perdono i colori. Le lenti delle macchine fotografiche sono più sensibili e le fotografie risultano più blu. A delle profondità che non superano i 15 metri, è possibile risolvere questo problema tramite l’utilizzo di un filtro rosso. Altro problema sono i puntini bianchi, ovvero la sospensione, in sostanza utilizzando il flash e posizionandolo vicino all’obiettivo, questo andrà a illuminare le particelle sospese nel momento dello scatto. In ogni caso, per fotografare da distanza ridotta soggetti grossi, è utile predisporsi di una lente grandangolare. Evitare di utilizzare il formato RAW, perché esso comporta un peso molto maggiore per ciascuna foto.